Land Rover S.A.S. PINK PHANTER
Materiali
Modello Tamiya – 35076
Fotoincisioni – Eduard
Storia
L’Esercito Inglese iniziò ad adottare le Landrover sin dal 1950 grazie alla loro capacità di muovere su qualunque tipo di terreno secondo uno slogan pubblicitario dell’ epoca sostituendo cosi le jeep risalenti al secondo conflitto mondiale. Venne usato in molte operazioni di copertura come nello Yemen. II SAS adottò il veicolo torpedo sul quale vennero installate le armi e una varietà di accessori fino a rendere il veicolo adatto a ricognizioni e missioni a lungo raggio in territorio nemico, questi veicoli rimasero in servizio fino alla fine degli anni ottanta quando vennero sostituiti dalle nuove Defender le quali ebbero il battesimo del fuoco nella guerra del golfo.
Il Modello
Il Modello uscito negli anni settanta non è certamente all’ altezza delle ultime realizzazioni della casa giapponese ma sicuramente ancora valido a 20 anni di distanza. Le tre stampate di colore rosa, tipo bambola, cui si compone il kit sono ottimamente stampate senza ritiri e sbavature, la plastica si lavora bene secondo lo stile Tamiya.
Degni di nota sono il volante e le armi finemente riprodotti. Le ruote hanno anche un bel battistrada, ma non essendo la ruota composta da 2 parti dove la giunzione è alla metà del battistrada, qui capita all’interno della ruota circa alla metà della spalla del battistrada costringendo così ad una bella stucca- tura di tutte le route. Questo e uno degli esempi dovuti all’ età del modello, come le cassette porta munizioni stampate in un sol pezzo e i lancia fumogeni grossolanamente riprodotti.
Costruzione
La costruzione procede senza intoppi anche per i neofiti se si seguono le istruzioni e di pari passo quelle Eduards dove sono chiaramente evidenziate le parti da sostituire con le fotoincisioni, che non sono certo agli attuali livelli della casa ceca ma si adattano perfettamente al modello.
Consiglio di procedere in assiemi prima di assemblare il modello cioè: telaio, cofano motore, cassone; qui di seguito farò un cenno delle modifiche e migliorie più importanti da me apportate al modello.
Partendo dal telaio, bisogna innanzitutto rimuovere i quattro perni sul telaio dove secondo le istruzioni si devono montare gli assali e poi fissare su di essi le balestre, ma invece bisogna, dopo aver rimosso i perni e stuccato i relativi fori sugli assali, incollare questi ultimi alle balestre facendo attenzione all’ allineamento, prima di fissare il tutto al telaio, io ho anche aggiunto i dadi di fissaggio degli assi alle balestre e migliorato gli ammortizzatori. Una altra modifica apportata riguarda la sostituzione della parte terminale del tubo di scappamento con un tubicino metallico e l’aggiunta delle fascette di sostegno con strisce di allumino. Tipico di quel periodo il modello ha lo sterzo funzionante, ho incollato le ruote in posizione sterzata per dare più dinamicità al modello quando sarà fissato alla basetta, ho sostituito il braccio della convergenza con uno in filo di rame e aggiunto il braccio che collega la scatola dello sterzo alle ruote. Infine sono stati aggiunti dei dadi in resina ove mancanti. Consiglio di incollare le ruote al termine per poterle verniciarle comoda- mente.
Il cofano motore non ha bisogno di particolari modifiche se non prestare molta attenzione nel rimuovere la griglia del radiatore per non danneggiare gli anelli dei fari, lo sconsiglio per chi è alle prime armi, chi non lo fosse non è costretto a farlo perchè la griglia del modello è comunque valida. Bisogna poi prestare un po’ di attenzione alla giunzione del pezzo anteriore su citato con i parafanghi dove è inevitabile una piccola stuccatura. Il posto guida e passeggero vanno migliorati aggiungendo o modificando qualche particolare rilevabile dalle fotografie, come il pedale acceleratore la maniglia esterna al sedile del passeggero e il quadro strumenti, infine ho costruito la cassetta porta caricatori posta tra i due sedili e rifatto i relativi caricatori della mitragliatrice Fn mag.
Il cassone è stato praticamente montato da scatola, ho costruito la cassetta porta attrezzi all’interno del parafango destro in prossimità dello sportello migliorato il faro e il supporto con l’aggiunta del cavo di alimentazione. I supporti delle grelle non vanno sostituiti con quelli fotoincisi perché nella realtà sono a sezione quadrata come nel modello. Per le grelle è un discorso particolare, perché quelle del modello con una assottigliata sarebbero più realisti- che rispetto quelle fotoincise troppo piatte, per contro queste ultime hanno il numero dei fori esatto e le fessure passanti, io ho optato per queste ultime che una volta montate al termine dell’ invecchiamento fanno comunque la loro bella figura.
Dopo aver terminato questa fase ho montato i tre assiemi tra loro e per finire ho assemblato la rastrelliera posteriore che dal foglio delle istruzioni Eduards non è ben chiaro dove va fissata e non si adatta perfettamente al cassone poi non avendo a disposizione foto che riprendessero questo partico- lare in dettaglio, ho dovuto andare ad immaginazione ed adattare la parte prima di fissarla. Dopodiché ho aggiunto i lancia fumogeni rifatti anch’essi con tondini di vario spessore e rondelle di plastica.
Colorazione
Questi veicoli adottavano due diversi tipi di mimetica, una per l’ambiente europeo con il verde di base e l’altra per l’ ambiente desertico del medio oriente con un color sabbia rosato da cui è nato il soprannome “pink panther”, la scelta è presto fatta perché i pneumatici del modello sono del tipo usato nel deserto.
La colorazione è stata effettuato con gli acrilici tamiya dati ad aerografo, per ottenere il particolare colore sabbia rosato dopo aver effettuato diverse prove miscelando il buff con del flesh in percentuali differenti ho poi concluso che era meglio adoperare il flesh puro. Ho iniziato verniciando prima la parte bassa del telaio con il verde scuro, poi sono passato alla carrozzeria spruzzando due mani leggere di flesh.
A competa asciugatura del colore di base si può passare alla seconda fase più complessa e più lunga lo invecchiamento, volto ad enfatizzare il modello valorizzando tutto il nostro lavoro precedente, effettuato con vari lavaggi con terra di siena e nero ad olio, qualche leggero passaggio a pennello asciutto con il colore di base schiarito aumentando di volta in volta la quantità di bianco e la micro pittura senza esagerare, con il verde scuro per simulare le piccole scrostature che fanno apparire il colore di base sottostante.
Per concludere ho dipinto e invecchiato tutti i dettagli e particolari come le armi le cassette porta munizioni i teli le pale che sono stati aggiunti al modello lavoro terminato.
Base
L’ambientazione è molto semplice su una base di faggio di 25 x 15 cm ho steso del milliput rialzando un angolo per dare più dinamismo al modello, su cui ho incollato con vinavil diluito della sabbia fine, è importante che il millitput sia ancora fresco per poter incidere i solchi lasciati dai pneumatici. Ho steso una mano di sabbia Humbrol ad aerografo poco coprente per non rendere il colore di base troppo uniforme, sul quale ho successivamente effettuato dei lavaggi e lumeggiato con il pennello asciutto con tonalità di sabbia sempre più chiare senza arrivare però al bianco puro.
Ho fissato il modello alla base praticando un foro di circa un centimetro a ciascuna ruota nel punto di contatto al suolo e in corrispondenza ho forato anche il terreno fino al legno sottostante, in cui ho incollato quattro perni con la colla bicomponente, così sono certo che se si capovolge la basetta in modello non si muoverà mai.
Bibliografia
Sito internet: http://www.trevalan.com/Milipics/system/index.html