HEMTT 977
Materiali
Modello Italeri 292
Fotoincisioni Eduard 35162
Ruote in resina Hobby Fan
Plastica e filo di rame di vari spessori
Figurini Tamiya e Dragon
Accessori Plus Model e Part
Storia
L’autocarro pesante ad alta mobilità è stato sviluppato dalla Oshkosh per conto dell’ esercito americano per risolvere il problema del rifornimento ai reparti di prima linea impiegati si terreni difficili, fangosi, desertici o privi di strade in grado di sopportare mezzi pesanti. Questo sofisticato veicolo 8×8 a quattro assi con ruote di grande diametro è in grado di affrontare a pieno carico ed ad alta velocità i percorsi più impegnativi a seguito delle unità corazzate per assicurare il necessario flusso di carburante e munizioni, per velocizzare le operazioni di carico e scarico gli Hemtt sono dotati di gru idraulica. Sulla base di questo veicolo sono state realizzate diverse versioni: cisterna, recupero e trattore per semirimorchi pesanti. Tra gli usi più comuni: con gru di diversa fattura rispetto a quella del modello per il rifornimento delle unità Mirs e come trattore del semirimorchio delle unità di difesa antimissile Patriot.
Dati tecnici: lunghezza 10,17 m – larghezza 2,43 m – altezza 2,84 m – peso 28.123 kg – velocità massima 88 km/h – autonomia 483 km-por- tata 9979 kg-potenza 445 hp
Il Modello
Il Modello uscito una decina d’anni orsono è una buona base di partenza, fortunatamente le ultime realizzazioni della casa italiana sono migliorate. La scatola contiene tre stampate di color sabbia e una nera per le ruote e una di trasparenti per un totale di 221 parti. Le dimensioni generali rispettano i piani e il modello si monta senza difficoltà. Purtroppo ci sono parecchie lacune, mancanze ed alcuni particolari sono decisamente scarsi nei dettagli, presenta alcuni ritiri sui lati delle portiere e manca il tappo del serbatoio. E’ mancante tutta una serie di parti dei gruppi meccanici di trasmissione: tiranti dello sterzo e cilindretti dei freni; istruzioni indicano di montare in modo errato i tiranti e lo sterzo ( (quei i pochi presenti) e un ammortizzatore del ponte anteriore. E’ presente un simulacro di motore, anche se poco visibile, davvero brutto come il grosso filtro dell’aria sul lato destro del motore in cui è inglobato in un sol pezzo anche il relativo estintore che dovrebbe essere un pezzo a parte come nella realtà. Discorso abbastanza analogo per quanto riguarda la gru e gli stabilizzatori posteriori che sono semplificati con alcune parti errate o mancanti. In sostanza manca quella completezza del kit presente attualmente nei kit Trumpeter e vero che in questi ultimi anni le qualità delle scatole di montaggio ha fatto dei passi da gigante e diventa difficile paragonarle a quelle di dieci anni fa però all’epoca l’ Italeri avrebbe potuto fare di meglio. Le ruote presentano il battistrada errato a causa dei problemi di stampo dei sottosquadra.
Le fotoincisioni Eduard permettono di migliorare il modello in molte parti anche se inspiegabilmente mancano alcuni particolari importanti come i parafanghi posteriori e la scritta “Oshkosh” della calandra frontale, mentre sono inserite le batterie di cui non vedo l’utilità, non solo, i pezzi che vanno inseriti all’interno delle portiere sono sovradimensionati vanno rifilanti sui bordi di circa un millimetro.
La costruzione di questo modello l’ho trovata molto esaltante e mi ha dato molta soddisfazione adesso il vostro parere sul risultato ottenuto, l’ articolo potrà risultare noioso a qualcuno, ho cercato di evitare risultasse solo un elenco dei lavori eseguiti cercando di inserire le piccole astuzie e tecniche usate in modo da poter essere utili a qualsiasi lettore.
Costruzione
Prima di iniziare ho eseguito alcune ricerche da vari siti internet per avere una buona documentazione fotografica in modo da poter eseguire un dettaglio il più fedele possibile del modello. Ho iniziato la costruzione seguendo di pari passo anche le istruzioni Eduard procedendo montando gruppi separati unendoli poi dopo aver terminato la fase di pittura in modo accedere ai vari particolari senza difficoltà. I gruppi più importanti sono: telaio, cassone, gru, cabina, zona motore, oltre ad alcuni pezzi minori come marmitta copertura motore e protezione fronta- le. Iniziando dal telaio dove sono stati eseguiti diversi interventi di miglioria ed aggiunta di particolari (cilindri freni, parti e tiranti dello sterzo), esteso è stato anche l’intervento sugli stabilizzatori posteriori dove sono stati aggiunti i cabla i cablaggi idraulici e parti Eduard. Per il cassone ho seguito le istruzioni senza intoppi aggiungendo le parti fotoincise rifacendo i ganci delle sponde e del pianale. La gru ha richie- sto più lavoro con il dettaglio dei cablaggi e l’aggiunta delle parti mancanti. La cabina di guida, il cui tetto è stato incollato una volta dipinto ed invecchiato l’interno, ha ricevuto una buona parte dei pezzi Eduard più altre migliorie nel lato guida come i supporti del sedile, tutti i guida co comandi e levette varie facendo riferimento alle foto scaricate. Nella zona posteriore della cabina dove è alloggiato il motore, sono stati necessari alcuni aggiustamenti per inserire il motore derivato partendo da una copia in resina di una referenza Verlinden per Sherman, a cui sono stati aggiunti vari particolari per renderlo più verosimile, anche qui piccoli particolari e cablaggi vari hanno completato l’opera di dettaglio. Il filtro dell’aria è stato rifatto quasi integralmente usando parte dei pezzi originali come pure la marmitta. Le ruote Hobby Fan usate al posto delle originali, sono di buona fattura dando un aspetto decisamente più aggressivo al modello, quelle anteriori però mal si adattano agli assali risultano più larghe dei parafanghi, è stato necessario asportare delicatamente con una fresa con diverse prove a secco circa 3 mm di materiale dal lato interno dei tamburi.
Come accennavo in precedenza nelle fotoincisioni mancano tutta una serie di particolari decisamente importanti, e non essendoci altro in commercio per sopperire la mancanza ho deciso di provvedere di persona disegnando al pc le parti mancanti: il logo frontale della cabina, i supporti delle sponde che ne consentono il ribaltamento, paraspruzzi con il logo e parafanghi posteriori. Poi un grazie particolare a Mario Capra, che ha avuto la pazienza di sopportarmi, e mi ha realizzato i particolari fotoincisi che hanno arricchito così il modello.
Colorazione
Ambientando il modello in Arabia Saudita non ho avuto altra scelta che dipingerlo color giallo sabbia, dopo una mano di fondo color grigio e una pre ombreggiatura per sottolineare i recessi entrambe con smalti Humbrol, ho adoperato gli acrilici Tamiya per la tinta di base. Per ottenere il colore desiderato ho fatto una miscela dei colori che avevo in casa composta da: 50% flesh XF-15, 30% buff XF-57, 15% white X-2, 5% lemmon yellow X-8 ottenendo un colore leggermente satinato. Tutto il lavoro è stato eseguito ad aerografo con piccole passate leggere avendo cura di non tralasciare nessun particolare date le evidenti zone d’ombra esistenti. A completa essiccazione, alcuni lievi lavaggi ad olio con seppia, terra di siena bruciata, e siena naturale hanno preceduto la fase tra le più lunghe e tediose, quella di contornare tutti i parti depositando piccole quantità di colore con un pennello a punta fine, usando gli stessi colori dei lavaggi meno diluiti e rimuovendo immediatamente il colore in eccesso con un altro pennello umido di acquaragia, l’effetto da dare è quello dell’ombra non è assolutamente da notare il segno della pennellata.
A questo punto dopo aver applicato le decal sono passato ai filtri applicati con vari colori dal giallo di Napoli all’ ocra, ocra verde e flesh, per depositare piccoli i i quantitativi i di colore da fondere poi tra loro per variare la gradazione cromatiche ho usato la punta di una stecchino, un metodo che ho trovato pratico e veloce. Per ultimare l’ invecchiamento con la micropittura la grafite e la punta di una matita, senza eccedere, sono state create le solite colature piccole macchie di grasso e graffi, è da tener presente che essendo un modello moderno dato il tipo di vernice che adesso viene adoperata non ci possono essere delle estese scrostature come parti particolarmente arrugginite, spesso ai con- corsi si vedono dei modelli tutti graffiati e scrostati che nella realtà si possono vedere solamente dai demolitori. Le ruote parte i cerchioni dipinti ed invecchiati come il resto del modello, i pneumatici hanno ricevuto con l’ausilio di mascherine una miscela di smalti color grigio scuro un lavaggio in nero e una lieve passata a pennello asciutto con una tonalità poco più chiara della base, infine alcuni lavaggi con seppia terra di siena e con il buff Tamiya diluito con acqua ed alcool, appena steso il colore con uno straccetto inumidito con acqua ho asportato la parte in eccesso sul battistrada ricreando l’effetto della polvere depositata sulla gomma. Ultimata la colorazione ho incollato i vari pezzi dipinti separatamente ed oltre ai gessetti ho dato gli ultimi ritocchi e dipinto piccoli particolari come catarifrangenti frecce ed estintore. Per completare il caricamento del mezzo oltre alle solite casse con profilati Evergreen ho costruito la scala in dotazione, normalmente agganciata sotto il cassone sopra il serbatoio, e aggiunto dei pallets di scatole con razioni alimentari. Le scatole sono di provenienza Puls Model mentre la pedane le ho costruite con listelli di legno per modellismo navale sulle quali ho applicato un lavaggio di seppia e terra di siena bruciata.
Base
Su una base in multistrato di 31 x 19 cm ho steso uno strato del solito das dopo circa un’ ora ho bagnato la superficie con vinavil diluito con acqua e aggiunto a mo’ di nevicata della sabbiolina fine, recuperata in casa durante la ristrutturazione della casa (c’è né quanta si vuole e costa nulla), rimossa quella eccedente sono state praticate le impronte delle ruote, di alcune casse, dei figurini ed aggiunti dei sassolini. Alcune mani con smalti Humbrol per base, i lavaggi e pennellate a secco il tutto variando il più possibile le tonalità, per ricreare l’aspetto desertico del terreno.
Tutti gli accessori aggiunti sulla base sono stati dipinti seguendo gli stessi procedimenti del modello con gli smalti ed oli ad accezione dell’ applicazione dei filtri.
Per finire i figurini: a quello seduto di provenienza Tamia ho cambiato le braccia e riposizionato la testa, quello in piedi è un mix di parti Dragon e Tamiya. Ho Iniziato la pittura dai visi come di consueto con base a smalto creando le luci ed ombre ad olio, poi sono passato alla base dell’ uniforme le cui chiazze sono delle miscele di smalti tranne quelle in buff Tamiya e bordando quelle piccole bianche con il seppia ad olio, anche qui luci ed ombre e rifilature sono state create in vari passaggi con gli oli. La pittura dei piccoli dettagli e un po’ di gessetti per simulare la polvere hanno concluso il lavoro.
Siti Internet
http://www.oshkoshtruck.com/
http://community.webshots.com/album/30330365j|EHZBvMeD